Separarsi consensualmente offre ai coniugi la possibilità di concludere il loro rapporto in modo rapido e collaborativo, evitando lunghi e dispendiosi contenziosi legali.
In questo articolo, analizzeremo le procedure per separarsi in modo consensuale, sia tramite ricorso in tribunale con il patrocinio di un avvocato unico, sia attraverso la negoziazione assistita con l’assistenza di un avvocato per coniuge, evidenziando le differenze tra le due modalità di separazione consensuale. Esamineremo inoltre i casi in cui è possibile separarsi consensualmente in Comune senza avvocato.
L’articolo affronterà anche gli importanti temi legati ai costi ed alle tempistiche della separazione consensuale, fornendo tutte le informazioni utili per affrontare questa fase della vita in modo informato ed più sereno possibile.
Buona lettura!
Indice dei contenuti:
- Separarsi consensualmente: cosa significa?
- Procedure per separarsi consensualmente
- Separarsi consensualmente: quanto tempo ci vuole?
- Quali sono i costi di una separazione consensuale?
Separarsi consensualmente: cosa significa?
La separazione personale dei coniugi costituisce uno status giuridicamente rilevante da cui dipende l’interruzione della maggior parte degli obblighi nascenti dal matrimonio (primo fra tutti quello di convivenza), senza tuttavia sciogliere il vincolo matrimoniale stesso.
A differenza del divorzio (o della cessazione degli effetti civili del matrimonio Concordatario), infatti,a seguito della separazione le parti non cessano di essere sposate.
Lo status di separazione a sua volta può evolversi in due direzioni opposte:
- Divorzio: che comporta la cessazione del rapporto di coniugio e consente alle parti di passare, eventualmente, a nuove nozze
- Riconciliazione: che comporta la prosecuzione del rapporto di coniugio a seguito di decisione, anche per meri fatti concludenti, da parte di entrambi i coniugi.
I soli soggetti legittimati a richiedere la separazione, consensuale o giudiziale, sono gli stessi coniugi (art. 150, ult. co. cc.).
In sintesi, dalla separazione dei coniugi derivano i seguenti effetti:
- Cessa l’obbligo di coabitazione e di fedeltà
- Scioglimento della comunione legale dei beni (ove prevista dai coniugi)
- Può sorgere l’obbligo al mantenimento al coniuge economicamente più debole
- Permane il dovere di assistenza, morale e materiale, ai figli da parte di entrambi i coniugi
- Rimangono invariati, salvo sentenza di addebito, i reciproci diritti successori tra i coniugi
L’addebito della separazione può essere pronunciato solamente a seguito di separazione giudiziale.
Dall’addebito della separazione deriva:
- Perdita del diritto all’assegno di mantenimento (se dovuto)
- Perdita dei diritti successori nei confronti del coniuge non colpevole
Separarsi consensualmente, quindi, consente ai coniugi di giungere alla definizione del loro rapporto senza passare per un processo lungo e dispendioso.
Procedure per separarsi consensualmente
Chiarito cosa significa separarsi consensualmente e quali siano gli effetti. Analizziamo le tre procedure di separazione consensuale.
Con ricorso in tribunale tramite unico avvocato
La prima modalità per separarsi consensualmente è quella tramite ricorso congiunto con l’assistenza di un unico avvocato presso il tribunale territorialmente competente.
L’avvocato divorzista di fiducia raccoglierà tutta la documentazione necessaria per la separazione, tra cui:
- Stato di famiglia e certificato di residenza di entrambi i coniugi
- Estratto per riassunto dell’atto di matrimonio
Il ricorso, oltre che dall’avvocato, dovrà essere firmato da entrambi i coniugi.
Dopo il deposito del ricorso, il Tribunale fisserà la data della prima udienza (ex udienza presidenziale) a seguito della quale, preso atto della volontà di non riconciliarsi, autorizzerà le parti a vivere separate, e rimetterà la causa in decisione al Collegio ai fini dell’omologa.
Il Collegio, definisce la separazione consensuale con sentenza.
In occasione della separazione consensuale, i coniugi possono anche disporre trasferimenti immobiliari reciproci, ovvero in favore dei figli, con notevoli vantaggi fiscali.
Per approfondire l’argomento della Separazione consensuale con unico avvocato unico, ti consiglio di leggere anche questo contributo:
Separazione consensuale avvocato unico: una guida rapida
Mediante negoziazione assistita con un avvocato per parte
La seconda procedura prevista dalla legge per separarsi consensualmente è disciplinata dalla Legge sulla negoziazione assistita n. 162/2014.
La negoziazione assistita è un procedimento con finalità conciliativa alternativo al Tribunale che consente ai coniugi di separarsi in modo consensuale a seguito di un accordo raggiunto con l’assistenza dei rispettivi avvocati divorzisti di fiducia.
Separarsi consensualmente tramite negoziazione assistita è, probabilmente, la modalità che consente di concludere l’iter in modo più rapido, poiché è la stessa norma a stabilire un termine di conclusione massimo di 3 mesi (prorogabili di 30 giorni).
Concluso l’accordo, gli avvocati lo depositeranno presso Procura della Repubblica competente per ricevere il “nulla osta” (in assenza di figli minori) o l’“autorizzazione” (in presenza di figli minori).
Ottenuto il provvedimento della Procura, l’accordo di separazione raggiunto a seguito di negoziazione assistita sarò trasmesso allo Stato Civile per l’aggiornamento dell’atto di matrimonio.
Per un’analisi completa della Separazione Consensuale , ti consiglio di leggere anche il seguente articolo:
Separazione Consensuale: la guida completa
Separarsi in Comune senza avvocato
Un ultima modalità per separarsi consensualmente è rappresentata dalla possibilità di recarsi presso il Comune senza la necessaria (ma non per questo vietata) assistenza dell’avvocato. Più correttamente si definisce procedura di separazione davanti all’Ufficiale di Stato Civile.
Tuttavia, i presupposti per separarsi consensualmente in Comune sono stringenti, in quanto:
- I coniugi non devono avere figli minori o maggiorenni portatori di hadicap grave o comunque non economicamente autosufficienti
- Se il matrimonio è stato celebrato all’estero, deve essere stato trascritto nello Stato Civile italiano
- Non è possibile inserire trasferimenti immobiliari, con i relativi vantaggi fiscali
Separarsi consensualmente: quanto tempo ci vuole?
Rispetto al procedimento di separazione giudiziale, separarsi consensualmente consente senza ombra di dubbio di abbattere drasticamente i tempi per la conclusione dell’iter.
I tempi della separazione consensuale, possono andare dalle poche settimane (in caso di negoziazione assistita) a qualche mese (ricorso con unico avvocato presso il Tribunale).
Quali sono i costi di una separazione consensuale?
Indubbiamente, quando i coniugi decidono di separarsi consensualmente, un ulteriore argomento da affrontare è quello dei costi della separazione.
Anche in questo caso, la separazione consensuale presenta notevoli vantaggi rispetto alla separazione giudiziale in quanto permette alle parti un notevole risparmio sulle spese legali e procedurali.
Il costo della separazione consensuale varia essenzialmente in funzione delle attività da svolgere per raggiungere l’accordo tra i coniugi e la presenza di trasferimenti immobiliari.
I costi complessivi di una separazione consensuale possono orientativamente oscillare tra 1.000 e 5.000 euro.
Avvocato Divorzista – Studio Legale Paccosi
Lo Studio legale dell’avvocato Alessandro Paccosi si occupa di tutte le questioni relative al diritto di famiglia e, in particolare per quanto riguarda separazioni consensuali, giudiziali e divorzi.
Se ha bisogno di assistenza legale in materia di separazione o divorzio può contattare lo studio tramite:
- modulo di contatto in fondo alla pagina
- email info@avvocatoalessandropaccosi.it
- telefono
- WhatsApp cliccando questo link