Il retratto successorio è il meccanismo di recupero dei beni sulla base della prelazione ereditaria.
La prelazione ereditaria è il diritto dei coeredi a mantenere la comunione ereditaria quando uno di essi intende vendere la propria quota a terzi estranei.
Disciplina cardine dell’istituto è rappresentata dall’articolo 732 del Codice civile.
In questo articolo esamineremo i principali aspetti del retratto successorio e della prelazione ereditaria, soffermandoci sui presupposti, ambiti di applicazione e casistiche particolari, inclusa la vendita della quota del singolo bene ereditario.
Indice dei contenuti:
- Retratto successorio: la norma di riferimento
- Prelazione ereditaria: presupposti
- Ratio della prelazione ereditaria
- Problematiche interpretative
- La vendita della quota di un singolo bene della comunione ereditaria
- Ambito di applicazione del retratto successorio
- Diritto di retratto è trasmissibile agli eredi?
- Retratto successorio e rappresentazione
- Diritto di retratto e sostituzione
- Conflitto tra prelazioni legali
- Quando di può rinunciare al retratto successorio
Retratto successorio: la norma di riferimento
L’art. 732 c.c. stabilisce che, in caso di volontà di cedere una quota di eredità a un estraneo, il coerede deve notificare la proposta di trasferimento agli altri coeredi, specificando il prezzo.
Gli altri coeredi possono esercitare il diritto di prelazione entro due mesi dalla notifica.
In assenza di notifica, questi possono riscattare la quota già alienata (da qui il nome di “retratto”), finché perdura la comunione ereditaria.
Se più coeredi intendono esercitare il diritto di retratto, la quota è suddivisa tra loro in parti uguali.
Prelazione ereditaria: presupposti
La prelazione ereditaria si basa su specifici presupposti, oggettivi e soggettivi:
- Presupposto oggettivo: l’oggetto della vendita deve essere una quota o parte della quota ereditaria.
- Presupposto soggettivo: la vendita deve essere effettuata da un coerede a un soggetto estraneo alla comunione ereditaria. La prelazione non si applica, quindi, se la cessione avviene a favore di un altro coerede.
Ratio della prelazione ereditaria
L’obiettivo principale della prelazione ereditaria è preservare la comunione ereditaria tra i coeredi, evitando l’ingresso di estranei e i conseguenti possibili problemi nella divisione del patrimonio ereditario.
Problematiche interpretative
Alcuni casi specifici sollevano dubbi interpretativi sull’applicabilità della prelazione ereditaria:
- Divisione fatta dal testatore: in questo caso la prelazione non si applica, poiché la comunione ereditaria è già stata sciolta dal testatore.
- Stralcio di quota: se rimane una comunione ereditaria dopo lo stralcio di una quota, la prelazione si applicherà a eventuali cessioni successive.
La vendita della quota di un singolo bene della comunione ereditaria
Data l’elevata frequenza nella prassi merita di essere approfondito separatamente il tema della prelazione ereditaria nel caso di vendita di quota relativa ad un singolo bene rientrante nella comunione ereditaria.
Ad esempio: se un fratello coerede vuole vendere solamente la sua quota di uno degli appartamenti rientranti nell’asse ereditario, si applica la prelazione ereditaria?
La dottrina e la giurisprudenza prevalente definiscono questa situazione come “vendita dell’esito divisionale“.
Secondo questa interpretazione, la vendita della quota di un singolo bene ereditario costituisce una vendita sottoposta alla condizione sospensiva che quel bene sia effettivamente assegnato al coerede alienante all’esito della divisione.
Alla luce di ciò, aderendo alla tesi prevalente, è possibile sostenere che nel caso dell’esempio non si applichi la prelazione ereditaria in quanto si tratterebbe di vendita sospensivamente condizionata.
Deve menzionarsi tuttavia una ulteriore tesi, minoritaria, che sostiene le libera disponibilità immediata della quota sul singolo bene ereditario da parte dei coeredi. In tal caso, coerentemente, si dovrebbe applicare anche la prelazione ereditaria.
Resta ad ogni modo esclusa la possibilità di donare una quota di un singolo bene della comunione ereditaria per contrasto al divieto di donazione di bene altrui (parzialmente).
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Ambito di applicazione del retratto successorio
L’art. 732 c.c. prevede l’applicabilità del retratto solo in caso di alienazione a titolo oneroso.
Il diritto di retratto non si applica, quindi, in caso di:
- Donazione
- Vendita del singolo bene ereditario (soggetta a condizione sospensiva)
- Permuta, eccetto quella con beni fungibili
- Conferimento in società
Diritto di retratto è trasmissibile agli eredi?
La giurisprudenza prevalente ritiene che il diritto di retratto successorio sia personalissimo e non trasmissibile, neppure mortis causa.
Pertanto, alla morte del titolare del diritto, questo non si trasferisce agli eredi, a meno che il procedimento di retratto non sia già stato avviato.
Retratto successorio e rappresentazione
Nel caso di rappresentazione, il rappresentante diventa coerede iure proprio, assumendo quindi il diritto di retratto.
Anche se tecnicamente si tratta di una “delazione indiretta”, il rappresentante succede direttamente al defunto.
Se desideri approfondire l’argomento della Successione per rappresentazione, ti consiglio di leggere anche il seguente articolo: La successione per rappresentazione: una guida completa
Diritto di retratto e sostituzione
In caso di sostituzione testamentaria, anche il sostituto ha diritto di esercitare il retratto, in quanto coerede nominato dal testatore.
Conflitto tra prelazioni legali
Nel caso di conflitto tra la prelazione ereditaria e quella agraria, il diritto di retratto successorio prevale su quello agrario.
Se desideri approfondire l’argomento della Prelazione agraria, ti suggerisco di leggere anche il seguente articolo: La prelazione agraria | analisi completa
Quando di può rinunciare al retratto successorio
Il retratto successorio può essere oggetto di rinuncia da parte dei coeredi.
Tuttavia, come sancito anche dalla Cassazione sent. n.16314/2016, la rinuncia alla prelazione ereditaria può avvenire solo dopo la morte del de cuius, pena l’invalidità per violazione del divieto di patto successorio.
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