Legato di prelazione tramite testamento

Il legato di prelazione è una particolare disposizione testamentaria che conferisce al legatario il diritto di essere preferito nella conclusione di un contratto, a parità di condizioni con altre potenziali parti.

In questo articolo, verrà analizzato il concetto di legato di prelazione, il suo funzionamento, i suoi effetti e le problematiche ad esso connesse, con un focus sul legato testamentario e le implicazioni legali per le parti coinvolte.

Indice

Cos’è il legato di prelazione

Il legato di prelazione è una disposizione contenuta nel testamento che attribuisce al legatario un diritto di preferenza nella conclusione di un affare, a parità di condizioni, qualora l’onerato decida di perfezionarlo.

In pratica, se il soggetto obbligato (l’onerato) decide di vendere un bene, il legatario avrà il diritto di essere preferito per l’acquisto, ma l’onerato non è obbligato a concludere l’affare.

Questo diritto si attiva solo se l’onerato decide di procedere con la conclusione di quel contratto.

Effetti del legato di prelazione

Il legato di prelazione ha effetti immediati, che si manifestano fin dal momento dell’apertura della successione.

Sebbene il legatario acquisti il diritto di prelazione sin dall’inizio, non ha il potere di imporre la conclusione del negozio.

La decisione di stipulare quel determinato contratto è prerogativa dell’onerato, il quale deve solo rispettare il diritto di preferenza nel caso in cui scelga di concludere.

Il diritto di prelazione: durata e limiti

Un aspetto controverso riguarda la durata del diritto di prelazione. Secondo la giurisprudenza e la dottrina prevalente, il diritto di prelazione non è soggetto a limiti temporali, poiché non impedisce la libera circolazione del bene.

L’onerato ha la facoltà di decidere se e quando vendere il bene, senza che il legatario possa imporre una scadenza o un termine specifico per esercitare il suo diritto di preferenza.

Questo differisce, ad esempio, dal divieto di alienazione, che invece è regolato dall’art. 1379 c.c.

Il risarcimento per inadempimento

Nel caso in cui l’onerato non rispetti il diritto di prelazione del legatario e venda il bene a un terzo, l’unica possibilità per il legatario è quella di chiedere il risarcimento dei danni.

Non esiste una tutela reale che consenta al legatario di far valere il proprio diritto sull’affare concluso con il terzo.

Il terzo acquirente, infatti, diventa titolare di un diritto valido, mentre l’onerato dovrà risarcire il legatario per il danno subito.

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Rafforzare il diritto di prelazione con garanzie

Per evitare il rischio che l’onerato non rispetti il diritto di prelazione, il testatore può introdurre clausole penali nel testamento.

Queste clausole stabiliscono che, in caso di violazione dell’obbligo di preferire il legatario, l’onerato dovrà pagare una somma concordata, senza che il legatario debba provare il danno subito.

In questo modo, il testatore può tutelare maggiormente il legatario, anche senza attribuire effetti reali al legato.

Condizioni risolutive e la validità del legato

Un’altra questione riguarda la possibilità per il testatore di apporre una condizione risolutiva alla disposizione testamentaria.

In caso di inadempimento dell’obbligo di prelazione, il testatore potrebbe disporre che la proprietà del bene passi al legatario sotto condizione sospensiva o risolutiva.

La validità di tale condizione è oggetto di dibattito. Alcuni orientamenti dottrinali sostengono che questa clausola sarebbe illecita, mentre altri ritengono che una simile condizione possa essere lecita, a condizione che non incida sulla validità dell’acquisto da parte del terzo.

Conclusione

Il legato di prelazione rappresenta una forma particolare di disposizione testamentaria che garantisce al legatario un diritto di preferenza per la conclusione di un affare, come una vendita.

Sebbene non obblighi l’onerato a vendere, il legatario ha il diritto di essere preferito, qualora l’onerato decida di procedere con la vendita.

Il testatore può rafforzare il diritto del legatario tramite clausole penali o condizioni risolutive, ma deve fare attenzione a non limitare la circolazione del bene o a non conferire effetti reali alla prelazione.

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