La dichiarazione di successione è un adempimento, di natura prevalentemente fiscale, il cui scopo è quello di comunicare all’Agenzia delle Entrate i nominativi di coloro che subentrano nel patrimonio del defunto o che comunque ricevono, anche a titolo particolare (es. legato), i beni appartenenti al de cuius. In questo modo l’Agenzia delle Entrate può altresì calcolare le imposte di successione eventualmente dovute.
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Chi deve presentare la dichiarazione di successione e quali sono i termini
La dichiarazione di successione è un adempimento obbligatorio da effettuare, per non incorrere in sanzioni, entro 12 mesi dall’apertura della successione, la quale ai sensi dell’art. 456 del Codice civile coincide con il giorno della morte del titolare dell’eredità.
La presentazione della dichiarazione di successione è in ogni caso presupposto necessario per poter compiere qualsiasi atto dispositivo dei beni facenti parte del patrimonio ereditario (ad es. non è possibile vendere un immobile ereditato senza aver presentato la dichiarazione).
Secondo le disposizioni attualmente in vigore, i soggetti obbligati a presentare la dichiarazione di successione sono:
- gli eredi
- i chiamati all’eredità
- i legatari
- i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari
- in caso di dichiarazione di “assenza” ovvero di “morte presunta”, dagli immessi nel possesso dei beni
- gli amministratori dell’eredità
- il curatore dell’eredità giacente
- gli esecutori testamentari
- i trustee
Al contrario, non sono tenuti coloro che abbiano rinunciato all’eredità ed i chiamati all’eredità (non in possesso di beni ereditari) che abbiano richiesto la nomina di un curatore dell’eredità prima della scadenza del termine per la presentazione.
Inoltre, in presenza di più soggetti obbligati, è sufficiente che venga presentata da uno di essi. Pertanto è assolutamente legittima e valida la dichiarazione di successione presentata da un solo erede.
Quando non è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione
La legge prevede la non obbligatorietà della dichiarazione di successione se ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni:
- l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto
- il valore dell’eredità non superiore a 100.000 euro
- l’asse ereditario non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
Come presentare la dichiarazione di successione
A partire dal 1° gennaio 2019 la dichiarazione di successione deve essere inviata esclusivamente online tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
La dichiarazione può essere presentata personalmente oppure tramite un intermediario abilitato (come, ad esempio, un avvocato abilitato).
All’esito della procedura l’Agenzia delle Entrate rilascia una ricevuta che attesta l’avvenuta presentazione. È inoltre possibile ottenere il rilascio di copie conformi della dichiarazione presentata (ciò può essere richiesto per svincolare le somme del defunto presenti in conti correnti bancari).
Quali documenti occorrono per la successione
Per predisporre ed inviare correttamente la dichiarazione di successione telematica è necessario procurarsi alcuni documenti. Di seguito si elencano quelli più ricorrenti.
- certificato di morte del de cuius
- copia dei documenti di identità e codici fiscali (tessera sanitaria) del defunto e degli eredi
- stato di famiglia al momento del decesso
- estratto dell’atto di matrimonio del defunto
- dichiarazione sostitutiva di atto notorio indicante gli eredi
- in caso di successione testamentaria, copia autentica del verbale di pubblicazione del testamento
- visure catastali degli immobili caduti in successione e copie degli atti di provenienza
- attestazione della banca indicante i crediti, titoli ecc. del defunto (certificato di consistenza per successione)
- fatture attestanti le spese funerarie e mediche
Come vengono calcolate le imposte di successione
Il D.L. n. 262 del 2006, convertito con modificazioni dalla Legge 24 novembre 2006, n. 286, disciplina le aliquote e le franchigie per l’imposta sulle successioni e donazioni.
Allo stato attuale sono previsti i seguenti valori:
- una aliquota del 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (sia ascendenti che discendenti), da calcolare sul valore eccedente la franchigia di un 1.000.000 di euro per ciascun beneficiario/erede;
- aliquota del 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle, da calcolare sul valore eccedente la franchigia di 100.000 euro per ciascun beneficiario/erede;
- aliquota del 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da calcolare sul valore effettivamente trasferito (non è prevista franchigia);
- una aliquota dell’8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti, da calcolare sul valore effettivamente trasferito (non è prevista franchigia).
- se il beneficiario / erede è un portatore di handicap riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992, l’imposta si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del legato che supera l’ammontare di 1.500.000 euro.
Dichiarazione di successione presentata da un solo erede
Se un erede si rifiuta di fare la successione è comunque possibile presentare la dichiarazione all’Agenzia delle Entrate. Come già indicato, la legge non richiede il consenso unanime di tutti gli eredi bensì è sufficiente che uno di essi proceda con l’adempimento a nome di tutti gli altri.
In ogni caso, è bene ricordarsi che anche in presenza di rifiuto degli altri eredi, colui che che presenta la dichiarazione di successione è obbligato a dichiarare il vero e quindi ad inserire nella dichiarazione i nominativi di tutti i successori del defunto
La dichiarazione di successione presentata da un solo erede va a beneficio di tutti, pertanto l’adempimento fiscale si riterrà assolto correttamente da parte di tutti gli obbligati.
Quindi, chiarito che sotto l’aspetto normativo nulla osta alla dichiarazione di successione presentata da un solo erede, è pur vero che dal punto di vista pratico è senza dubbio preferibile che gli eredi si accordino incaricando un unico professionista.
Ciò consente di semplificare notevolmente tutta la procedura di apertura della successione in quanto:
- viene eliminato il rischio di presentare contemporaneamente due o più dichiarazioni di successione
- si stabilisce di comune accordo prima della presentazione della dichiarazione quale conto corrente dovrà essere utilizzato per il prelievo delle imposte e tasse di successione e come dovranno essere regolate i rimborsi al coerede dichiarante
- si facilità la raccolta dei documenti necessari.
Per sintetizzare, possiamo dire che sebbene non sia vietata la presentazione della dichiarazione di successione da parte di un solo erede, è indubbiamente preferibile che tutti gli eredi trovino un accordo ed incarichino un solo professionista.
Dichiarazione di successione: costi
I costi della dichiarazione di successione dipendono da molti fattori. La componente più importante è costituita dalle imposte e tasse di successione che variano notevolmente a seconda della composizione del patrimonio ereditario.
Le imposte e le tasse da versare allo Stato si dividono in due categorie: imposte e tasse autoliquidate e imposte liquidate dallo Stato (la c.d. tassa di successione).
In linea generale è possibile affermare che più immobili sono ricompresi nell’eredità maggiore sarà il costo della dichiarazione di successione, poiché molte delle imposte in autoliquidazione devono essere versate per ogni immobile trasferito.
Come anticipato, vi è poi la c.d. tassa di successione (tecnicamente: “imposta sulle successione sulle donazioni” ex d.lgs. 346/1990) la quale, come illustrato nel paragrafo precedente, presenta franchigie e aliquote che cambiano a seconda del grado di parentale tra erede e defunto.
In ultimo, occorre tenere in considerazione il compenso del professionista incaricato per la predisposizione, compilazione ed invio della dichiarazione di successione (es. avvocato, notaio, CAF ecc.).
Questa ultima voce varia ovviamente a seconda da singolo professionista e, in generale, è possibile prevedere che l’onorario più elevato si avrà incaricando uno studio notarile.
Più in particolare, il costo varia in rapporto alla complessità della prestazione ed al valore del patrimonio ereditario. In media, la parcella di un avvocato per dichiarazione di successione ha un costo stimabile a partire da 250 / 300 euro.
Avvocato successioni – Dichiarazione di successione
L’Avvocato Alessandro Paccosi, in qualità di intermediario abilitato dall’Agenzia delle Entrate, offre il servizio di compilazione ed invio della dichiarazione di successione con contestuale voltura catastale degli immobili.
Il servizio è disponibile su tutto il territorio nazionale tramite la dichiarazione di successione telematica.
E’ possibile richiedere una prima consulenza gratuita di pre-valutazione presso la sede dello studio in Roma oppure usufruire del servizio dichiarazione di successione on line da tutta Italia.
Per contattare lo Studio è possibile compilare il form, inviare una e-mail all’indirizzo info@avvocatoalessandropaccosi.it oppure fissare direttamente un appuntamento chiamando al numero +393519742370