Impugnare testamento | Chi può farlo? | Quali sono i tempi?

impugnare testamento chi può farlo e quali sono i tempi

La legge ammette la possibilità di impugnare il testamento nel caso in cui una persona ritenga che il testamento redatto dal defunto sia invalido.

Il testamento è un negozio giuridico unilaterale contenuto in un documento scritto finalizzato alla ripartizione del patrimonio per il tempo successivo alla propria morte.

Esistono diverse tipologie di testamento, tra cui le più diffuse sono il testamento olografo e il testamento pubblico.

Indice dei contenuti:

Il testamento olografo

l testamento olografo è una forma di testamento scritta interamente a mano dal testatore.

Per essere considerato valido, il testamento olografo deve rispettare alcuni requisiti tra cui, la data di redazione e la sottoscrizione del testatore.

Inoltre, il testamento olografo deve essere scritto in modo chiaro e comprensibile, al fine di evitare conflitti sull’interpretazione delle disposizioni.

Chi può impugnare il testamento

In generale, chiunque può impugnare il testamento se ritiene di avere un interesse legittimo a farlo.

Ad esempio, gli eredi necessari (cioè quelli ai quali la legge riserva una porzione di patrimonio del defunto) possono impugnare il testamento se ritengono che il testamento sia stato redatto in violazione dei loro diritti di legittima.

Anche i creditori del defunto in alcuni casi possono ritenersi legittimati ad impugnare il testamento.

Testamento olografo non impugnabile

Vi sono casi in cui il testamento olografo non può essere impugnato.

Ad esempio, se il testamento è stato redatto in modo chiaro e comprensibile, con la grafia abituale del testatore e nel rispetto di tutti i requisiti previsti dalla legge, è molto difficile che possa esserne contestata la validità.

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Impugnare il testamento per i diritti di legittima

La legittima è la quota di eredità (o più precisamente del patrimonio complessivo del defunto) che spetta a determinate categorie di soggetti legati al defunto da stretti vicoli familiari (cc.dd. eredi legittimari o eredi necessari).

La quota di legittima è determinata dalle disposizioni del Codice Civile e varia a seconda della composizione del nucleo familiare.

Sono soggetti legittimari: il coniuge, i figli, i discendenti di questi ultimi (nipoti dell’ereditando) qualora siano chiamati alla successione in luogo dei genitori e gli ascendenti (genitori ed avi dell’ereditando) in mancanza di figli.

Il testatore può lasciare agli eredi legittimi anche una quota superiore legittima distribuendo tra gli stessi soggetti anche la c.d. quota disponibile.

È importante tener presente nel caso in cui il testatore abbia redatto un testamento olografo, pubblico ecc. che comporti violazione dei diritti di legittima, lo stesso non sarà automaticamente invalido ma dovrà essere impugnato dai soggetti lesi tramite l’azione di riduzione.

Se il testamento è stato redatto nel rispetto di tutti i requisiti sostanziali e formali previsti dalla legge, gli eredi (o più in generale coloro che si ritengano lesi dalle disposizioni testamentarie) potranno impugnare il testamento soltanto qualora siano in grado di dimostrare che il de cuius fosse incapace di intendere e di volere al momento della redazione del testamento.

Il testamento pubblico

A differenza del testamento olografo, il testamento pubblico è una forma solenne di testamento, ricevuta dal notaio sulla base delle volontà espresse davanti a lui dal testatore, alla presenza di due testimoni.

Sebbene sia un testamento per atto di notaio, anche il testamento pubblico può potenzialmente essere impugnato.

Ad esempio non spetta al notaio stabilire se le disposizioni indicate dal testatore siano lesive o meno dei diritti di legittima e, in ogni caso, la violazione di tali disposizioni per consolidata giurisprudenza non costituiscono un ostacolo alla ricezione dell’atto ai sensi dell’art. 28 della legge notarile.

Termini per impugnare il testamento

La legge prevede in alcuni casi dei termini entro i quali è possibile impugnare il testamento. Ciò dipende dalla tipologia di vizio di cui è affetto il testamento.

In caso di vizio che comporti annullabilità del testamento, il termine per l’impugnazione è di 5 anni dal momento in cui è stata data esecuzione alle disposizioni testamentarie.

Invece, qualora il testamento sia affetto da nullità potrà essere impugnato in ogni momento.

L’azione di riduzione per lesione della legittima è soggetta all’ordinario termine di prescrizione di 10 anni.

Impugnare testamento da parte dell’erede pretermesso

L’erede pretermesso è la persona che avrebbe avuto diritto all’eredità in assenza di testamento. Trattasi sostanzialmente degli eredi legittimari che sono stati esclusi dal testamento redatto dal de cuius.

Gli eredi pretermessi possono impugnare il testamento se ritengono di essere stati lesi nei propri diritti di legittima, considerando anche le eventuali donazioni (dirette ed indirette) ricevute in vita.

Anche in questo caso l’azione di impugnazione è soggetta all’ordinario termine di prescrizione decennale.

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Conclusioni

In conclusione, impugnare il testamento è una procedura che può essere attivata da chiunque ritenga di avere un interesse legittimo a farlo, ad esempio gli eredi pretermessi o coloro che, sebbene eredi, ritengano di aver subito una lesione dei propri diritti.

Tuttavia, per poter impugnare il testamento è necessario rispettare i termini previsti dalla legge e dare prova dell’invalidità del testamento.

Pertanto, il testamento olografo o pubblico che sia, non può essere impugnato se è stato redatto in modo valido da soggetto capace di intendere e volere (a prescindere dall’età) e nel rispetto di tutti i requisiti formali e sostanziali previsti dalle norme di legge.

In caso di dubbi è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in materia di successioni, al fine di valutare se vi siano i presupposti per avviare la procedura di impugnazione e quali sono le opportunità di successo.

Avvocato successioni – Impugnare testamento

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