Divisione bonaria tra fratelli | Come evitare la causa

La divisione bonaria tra fratelli è uno strumento efficace per risolvere consensualmente la suddivisione dell’eredità, evitando il ricorso alla divisione giudiziale.

È una soluzione che, se gestita correttamente con il supporto di un avvocato, consente di prevenire conflitti familiari, tutelare i diritti successori e garantire una ripartizione del patrimonio secondo le volontà condivise dagli eredi.

Questo articolo analizza in modo approfondito le regole della divisione ereditaria, con un focus specifico sulla divisione bonaria tra fratelli, illustrando le fasi operative, i riferimenti normativi e le strategie per evitare la causa.

Indice dei contenuti:

  • Cos’è la divisione bonaria tra fratelli
  • I presupposti per una divisione bonaria efficace
  • L’atto di divisione: forma e contenuti
  • Registrazione dell’atto e effetti giuridici
  • Differenza tra divisione bonaria ed ereditaria giudiziale
  • Il ruolo della comunicazione e della mediazione familiare
  • Aspetti normativi rilevanti in tema di successione
  • Valutazione del patrimonio ereditario
  • Equità, giustizia e compromesso nella divisione
  • Strategie legali per evitare il conflitto tra fratelli

Cos’è la divisione bonaria tra fratelli

La divisione bonaria tra fratelli è un accordo volontario con cui gli eredi – in particolare i fratelli – decidono di comune intesa come suddividere i beni ereditati da un genitore defunto, senza dover ricorrere all’autorità giudiziaria. Tale accordo rientra tra le modalità di scioglimento della comunione ereditaria previste dagli articoli 713 e seguenti del Codice Civile, in particolare dagli articoli 715 e 728 c.c., che disciplinano la divisione consensuale.

Attraverso la divisione bonaria, gli eredi possono suddividere i beni in parti uguali o diseguali, secondo quanto stabilito nel consenso raggiunto. È fondamentale che vi sia unanimità di volontà tra i coeredi sulla modalità di attribuzione delle quote.

I presupposti per una divisione bonaria efficace

Per realizzare una divisione bonaria tra fratelli è necessario che:

  • Tutti gli eredi abbiano accettato l’eredità;
  • Siano individuati con chiarezza i beni da dividere;
  • Vi sia accordo unanime sulla suddivisione;
  • Si proceda alla redazione dell’atto formale di divisione.

La presenza di un testamento non impedisce la divisione bonaria, purché gli eredi siano d’accordo nel darne esecuzione secondo modalità differenti da quelle indicate, ai sensi dell’art. 558 c.c. (in tema di reintegrazione della quota riservata) e dell’art. 734 c.c. (in caso di divisione fatta dal testatore).

L’atto di divisione: forma e contenuti

L’accordo di divisione bonaria deve essere formalizzato in un atto scritto, redatto con l’assistenza di un notaio o di un avvocato esperto in materia successoria. Ai sensi dell’art. 1350 n. 12 c.c., l’atto che ha per oggetto la divisione di beni immobili deve necessariamente essere redatto in forma pubblica notarile.

Il contenuto dell’atto di divisione deve indicare:

  • L’elenco dettagliato dei beni da dividere;
  • Le quote assegnate a ciascun erede;
  • Le eventuali conguagli in denaro;
  • Le dichiarazioni relative all’accettazione dell’eredità e alla volontà di procedere alla divisione consensuale;
  • La sottoscrizione di tutte le parti coinvolte.

Registrazione dell’atto e effetti giuridici

Una volta sottoscritto, l’atto di divisione bonaria deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate e trascritto presso i Registri Immobiliari competenti, ai sensi dell’art. 2646 c.c.. La trascrizione ha funzione oppositiva e serve a rendere opponibile ai terzi la divisione dei beni immobili.

L’effetto della divisione è retroattivo (ex tunc), nel senso che ogni coerede si considera titolare esclusivo dei beni assegnatigli fin dal momento dell’apertura della successione, secondo quanto stabilito dall’art. 757 c.c.

Differenza tra divisione bonaria ed ereditaria giudiziale

Quando manca l’accordo tra gli eredi, si deve ricorrere alla divisione giudiziale, disciplinata dagli articoli 784 e seguenti del codice di procedura civile. In tal caso, il Tribunale provvede alla nomina di un perito estimatore e, se necessario, dispone la vendita dei beni indivisibili.

La divisione giudiziale comporta tempi lunghi, costi elevati e spesso contribuisce a esacerbare i conflitti familiari. La divisione bonaria, al contrario, si conclude in tempi rapidi e consente di conservare relazioni armoniose tra i fratelli.

Il ruolo della comunicazione e della mediazione familiare

Un elemento determinante per il successo della divisione bonaria è la comunicazione aperta e trasparente tra i fratelli. È opportuno che ciascuno esprima le proprie esigenze e preferenze, con spirito di cooperazione.

In presenza di difficoltà, può essere utile il ricorso a un mediatore professionista, che favorisca il dialogo tra le parti e contribuisca al raggiungimento di un accordo.

La mediazione è particolarmente indicata nei casi in cui esistano tensioni pregresse o beni indivisibili (es. immobili).

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Aspetti normativi rilevanti in tema di successione

La materia della successione ereditaria è disciplinata dal Titolo IV del Libro Secondo del Codice Civile, in particolare dagli articoli 456-809 c.c.. In base alla normativa vigente:

  • La successione può essere legittima (art. 565 c.c.) o testamentaria (art. 587 c.c.);
  • Gli eredi legittimi comprendono figli, coniuge, genitori e fratelli;
  • I fratelli concorrono alla successione in assenza di figli e genitori, o per rappresentazione (art. 570, 571, 572 c.c.).

Valutazione del patrimonio ereditario

Ai fini della divisione, è necessario procedere alla valutazione dell’attivo e del passivo ereditario. Gli attivi comprendono:

  • Immobili, conti correnti, titoli;
  • Veicoli, gioielli, oggetti d’arte;
  • Quote societarie e rendite.

I passivi includono:

  • Debiti personali del de cuius;
  • Spese funerarie;
  • Tributi e imposte dovute.

Una stima professionale garantisce equità nella ripartizione ed evita contestazioni future.

Equità, giustizia e compromesso nella divisione

La legge prevede una divisione equa, ma non necessariamente identica. I fratelli possono decidere di assegnarsi beni di valore diverso, compensando le differenze con conguagli in denaro (art. 728 c.c.). L’obiettivo è rispettare la volontà comune, anche tenendo conto di:

  • Situazioni di disagio economico;
  • Vincoli affettivi verso determinati beni;
  • Preesistenti accordi informali.

La disponibilità al compromesso è essenziale per il buon esito della divisione bonaria.

Strategie legali per evitare il conflitto tra fratelli

Per prevenire l’insorgere di una causa giudiziaria, è consigliabile:

  • Redigere per tempo un testamento chiaro e aggiornato;
  • Coinvolgere un professionista legale specializzato nella consulenza successoria;
  • Avviare un confronto tra fratelli sin dalle prime fasi della successione;
  • Formalizzare gli accordi con atto pubblico;
  • Ricorrere, se necessario, a un procedimento di mediazione civile, ai sensi del D.lgs. 28/2010.

La divisione bonaria tra fratelli, se condotta con trasparenza, assistenza tecnica adeguata e spirito collaborativo, rappresenta la soluzione più efficace per evitare la causa e preservare l’integrità familiare.

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